Paterno tra scrittori e ricordi di ieri e di oggi

Excursus tra le opere di autori che hanno raccontato la storia del nostro paese
“Un ricordo è come una pietra gettata in un lago; dove cade si disegna nell’onda di un cerchio; e poi un altro un altro ancora tutti concentrici, insino a che dura la forza dell’impulso. Nel “lago del cuore” avviene lo stesso quando si sveglia un ricordo” (Nicola Misasi).
Ed io affermo con forza che si deve sempre ricordare il passato, per vivere bene il presente e per costruire un futuro migliore. E a questo avviene ora anche tra i miei concittadini paternesi, sia tra loro, sia nella “ragnatela mondiale”, comunemente chiamata dagli anglofili “WEB”, (World Wide Web), sia con iniziative culturali e sia con manifestazioni di vario genere.
Tanti sono i contributi per ricordare ed anch’io, mi perdonino i miei 25 lettori (Manzoni, scusami se rubo la citazione dai Promessi Sposi), cerco di dare il mio sulla “rete sociale” che, al solito, gli anglofili chiamano “social network”. Tra i “social” ricordo, primo fra tutti, il sito www.paternocalabro.it dell’amico Luigi Caputo che tanto lavoro e tanto amore dedica al nostro comune paese di origine e, recentemente, Discovery Paterno.
Scrive su Facebook Franco Michele Greco: “Il sorgere e il crescere della micro storia alla Duby e alla Le Goff, ha trovato terreno fertile anche a Paterno Calabro (CS) nel recente passato. Per la materia da trattare e per la qualità degli autori, voglio ricordare: P.Michele Stea, P.Francesco Rubino, P. Rocco Benvenuto, Pino Florio S, Luigi Caputo, Maria Lamanna e Franco Gagliardi, Daniela Turco, Catia Martino, (ha rispolverato carte antiche e rare). Preziosi documenti li ha disseppelliti anche il sottoscritto. Ognuno di questi autori, con modestia e passione, ha contribuito, attraverso libri, opuscoli, articoli, al recupero della memoria storica collettiva”.
L’attenzione di Franco Michele Greco alla “nostra” terra è forte ed antica e lui stesso ha scritto una attenta e pregevole monografia Paterno nella storia nella tradizione (Edizioni Orizzonti Meridionali, Cosenza 2000).

Maria Carmela Lamanna e Franco Gagliardi, hanno pubblicato Paterno Calabro tra passato e presente (Oreste Lucchetta editore, Mendicino 2005). Più di recente è uscito, scritto da Catia Martino, profondamente innamorata della “ricerca storica” e di Paterno, San Francesco di Paola tra Storia ed archietettura (Incipit Edizioni, Roma 2013).
E cito per ultimo, in ordine di tempo, Santocarmine Beltrano che ha pubblicato Paterno e… Dai templari al Santo Frate, istantanee di un piccolo grande paese (Gruppo azione locale Savuto, Pianolago 2015). E’ un lavoro “sui generis”, in cui l’atipicità degli argomenti trattati fanno un breve ma denso racconto di montagne, di vecchi sentieri, di sapori di un tempo, di antiche tradizioni, che rievoca il paese calpestato al suo passaggio dai regali calzari dell’imperatore Carlo V, sul cui regno non tramontava mai il sole, nel ritorno vittorioso dall’Africa, nel 1535, proveniente da Rogliano, percorso nella direttrice che dalla Calabria centro-occidentale portava a Roma, dove Carlo voleva incontrare il Papa per farselo alleato, che ricorda che a Paterno operò e visse a lungo u poveru fraticellu ‘e Paula.
La narrazione di Paterno parte sin dai tempi remoti e dal lavoro di Beltrano apprendiamo che:
- nel territorio di Paterno preesisteva un insediamento romano, passaggio obbligato tra Capua e Reggio Calabria, attraverso la “Via Popilia”, che costeggiava il torrente “Jassa”;
- Paterno nacque dopo le invasioni saracene ad opera dei cosentini che cercavano luoghi per difendersi;
- in passato – e lo ricordo ancora ragazzo negli anni ’50 – si allevava il baco da seta, e si coltivava il lino, e abili artigiane tessevano corredi per le ricche famiglie di Cosenza;
- il “Capitolo diocesano” di Cosenza impedì, nel 1200, la fondazione di un’abbazia florense, mentre nel 1444 si realizza la costruzione del Convento di San Francesco;
- la Chiesa di San Giovanni, 1200, testimonia il passaggio dei templari;
- che Carlo V nel XVI secolo passò da Paterno e concesse privilegi, quali tenere fiere più volte all’anno, per ringraziare dell’accoglienza;

Grande spazio, infine, è dedicato alle tante chiese, ahimè spesso in rovina, e a palazzi notevoli. Affermo che il motivo più notevole per ricordare e visitare Paterno è il Santuario Convento di San Francesco di Paola. Palazzi, chiese spesso sono in rovina, purtroppo, ma il Santuario, a dimostrazione del miracolo perenne del Taumaturgo, è in buone condizioni e ben tenuto, anche se rispetto a mezzo secolo fa i frati minimi sono pochi. Senza il Santuario Paterno sarebbe un minuscolo puntino sulla carta geografica!
Tra le pubblicazioni che in vario modo trattano di Paterno ricordiamo:
- Francesco Arnoni, La Calabria illustrata, vol. IV, Il circondario di Cosenza, 1874, ristampa Edizioni Orizzonti Meridionali, Cosenza 1995. A Paterno l’Arnoni dedica le pagine 148 e 149 ricordandone personaggi quali, tra gli altri; Pietro Caputi, monaco agostiniano, teologo (1350); il beato Paolo Rendace, compagno di San Francesco, che morì nel 1521; Apollonio Merenda, cappellano del cardinale Polo a Roma, fatto “morire di morte lenta”, alla fine del XVI secolo, per sentenza dell’Inquisizione, quando si scoprì essere calvinista. Arnoni fa una notazione curiosa e triste: Paterno è detto il paese delle monache di casa; di vero due terzi, a dir poco, delle donne di questo villaggio, spinte o sponte, son monache senza voto nessuno. Da qui origina nel paese un treno di scandali, e di non più udite immoralità (Opera citata). La medesima definizione l’Arnoni ripete per Scigliano che al pari di Paterno Calabro, è la patria delle monache di casa (opera citata, pag. 244).
- P. Michele Stea, Il santuario di Paterno Calabro, monografia storica, Chiappetta editore, Cosenza 1970, con informazioni utili per visitare il santuario e il paese.
- A cura di Depinius, Paterno Calabro itinerari culturali con brevi cenni storici, Santuario, Chiese, tradizioni. (Edizioni Santelli, Mendicino 1993), con storia, arte, santuario, tradizioni e molte foto.
- P. Francesco Rubino, San Francesco di Paola a Paterno, il suo santuario, P: Paolo Rendace, (Paterno 2004), dedicato a Lauretta e Pietro Ettore, amatissimi genitori di p. Francesco recentemente scomparso. Conservo con amore questo libro con una dedica personale a me fatta dall’autore. Nel testo, leggiamo il rapporto del Santo con Paterno, l’apostolato di pace, la “fontana”, l’architrave spezzato, la peste scampata, il chiostro, la grotta, i buoi “messaggeri”, la partenza per la Francia, p. Paolo Rendace.