Home   
Come eravamo   
Santuario   
Testimonianze     
Curiosità   
'A chiazza     
Contatti   
Cerca   
Mappa del sito   
paternocalabro .it
  IL PORTALE DELLA COMUNITA' PATERNESE NEL MONDO
Home > Attualità   
 

CIAO, PAPA'...




Un pensiero da parte di due bimbi verso il loro grandissimo genitore... che è volato in Cielo


Il dolore non si attenua con il tempo, anzi diventa tutt'uno con i nostri pensieri e compagno malinconico di ogni nostro respiro. E' già trascorso un anno da quel terribile mattino del quattro marzo, quando un pallido sole che si ergeva sul mare di Paola ci ha consegnato l'umana tristezza concretizzata in una stanza d'ospedale.
Di Giovanni resta il sorriso, presente in qualunque suo ricordo. E la certezza cristiana che lui stia lì, dall'altra parte, nella Grazia, a contemplare il Volto di Dio e a proseguire il suo cammino vegliando sui suoi cari.
In occasione della Festa del Papà, con l'aiuto di Francesca, la loro mamma, Carlotta e Francesco Pio hanno voluto dedicare a Giovanni una poesia, proprio come fanno tutti i bimbi del mondo.
Siamo certi che Giovanni, come tutti i Papà del mondo, saprà ringraziarli con una carezza. E con un sorriso, il suo dolcissimo sorriso che nei nostri cuori non si spegnerà mai.


PER TE GIOVANNI,
PER SEMPRE IL PAPA' MIGLIORE DEL MONDO
 
Babbo, quando eravamo piccini
tu ci tenevi sui tuoi ginocchi,
non avevamo balocchi
perchè eravam poverini,
ma nella stanza oscura,
quando calava la sera
anche se la stagione era dura
facevi nascere la primavera.
 
Illuminavi la stanza di stelle,
di lucciole, di fiammelle,
la riempivi di fiori,
di trilli, di canti, di odori.
 
 
Gli angeli venivano a cento
avvolti nel velo del vento
e con i gigli fatati
sfioravano i nostri occhi,
ci davano sogni incantati,
facevan di noi lievi fiocchi,
fiocchi leggeri in cammino
per un viottolino di stelle...
 
Babbo, che nostalgia
di sedere sui tuoi ginocchi,
di sentire nel sonno
i tuoi occhi vegliarmi.
 
E addormentare il mio dolore,
e addormentare il mio tormento,
essere un fiocco nel vento
e un canto per il tuo cuore.
 
Ma se ti vengo accanto
nella casina di terra,
quella che ti rinserra
e dove sei tutto solo,
non c'è per te che il mio pianto,
non c'è per me che il tuo canto,
nel canto dell'usignolo.
 
Lilla Lipparini (1951/1952)
 


Leggi anche:

  • Già rendi il cielo più bello...
  •  

    (c)1996-2008 Copyright PaternoCalabro.it - Tutti i diritti riservati. Hosting by VaiSulWeb